Il processo ai Chicago 7: storia vera di ribellione
Netflix corre verso gli Oscar con “Il processo ai Chicago 7”, storia vera di un processo manipolato negli anni di un’America che affronta la guerra in Vietnam nascondendo la testa sotto la sabbia.
Chicago, 1968. Un gruppo di sette persone esponenti della controcultura giovanile di sinistra interrompono la 35esima convention nazionale democratica di Chicago; cinque mesi dopo ha inizio un processo grottesco contro quelli che verranno trattati come dei veri e propri capri espiatori, ma che finiranno per diventare simbolo di protesta e ribellione.
Rennie Davis e Tom Hayden, leader degli Studenti per una Società Democratica; Jerry Rubin ed Abbie Hoffman, leader del Partito Internazionale della Gioventù; David Dellinger, leader del movimento per porre fine alla guerra in Vietnam; Lee Weiner, John Froines: sono questi i nomi dei sette “studentelli” della sinistra radicale, in abiti diversi, come verranno definiti in quello che sarà uno dei processi più “politici” della storia americana. A questo gruppo si affianca anche Bobby Seale, presidente nazionale delle Pantere Nere, “messo lì solo per fare paura” (perché di colore), il quale però, dopo una serie di ingiustizie e vessazioni viene escluso, e il suo processo separato da quello in corso.
Fonte: Eco Internazionale